martedì 5 marzo 2013

CNS Capitolo 39 Il luogo segreto


 

Capitolo 39     Il luogo segreto



Edward


Ero felice e a malincuore mi staccai da Bella

Vi ringrazio miei Signori. Stasera tornerò a casa ma sono pronto a mettermi ai vostri ordini se avrete bisogno di me” dissi raggiante. Le loro menti erano serene e felici ma il sorriso si spense sulle mie labbra quando Demetri prese la parola.

Non avere così tanta fretta Capitano. Ti sarà concesso di partire solo fra tre giorni” mi disse inclinando la testa e indirizzando i suoi pensieri verso Felix che sogghignava enigmatico.

Uscii subito dalla sua mente chiedendomi il perché dovessi rimanere lì altri tre giorni.

Non mi piaceva quel prendere tempo... avevo paura che qualche inganno si celasse nascosto.

Ma non mi opposi e mi limitai ad abbassare la testa in segno di obbedienza.

Dovevo aver fiducia in Demetri mi aveva aiutato tanto in passato non poteva tradirmi, mi dissi per farmi coraggio.

Girai la testa e i miei occhi incontrarono quelli di Rebecca che mi sorrise radiosa.

Quello sguardo non sfuggì però a Bella che mi strattonò via, imbronciata, mentre Marcus scioglieva la riunione.



In silenzio ci allontanammo e tenendo Bella per mano mi avviai verso il cortile.

Avevo voglia di prendere aria e di sentire il vento accarezzarmi la pelle.

Lei mi seguiva silenziosa, eravamo attorniati dalle Guardie ed entrambi volevamo poter parlare senza orecchie indiscrete.

Solo un posto ci avrebbe garantito quell'intimità.

E come entrammo nel cortile mi diressi verso il mio albero.

Vieni Bella ti porto sul mio albero” le dissi fermandomi ai suoi piedi e accarezzando ancora una volta la corteccia come ero solito fare.

Lui era stato testimone silenzioso della mia disperazione e delle mie speranze e ancora una volta mi avrebbe fornito la sua protezione.

Agilmente salii senza voltarmi alle spalle. Contrariamente alle altre guardie e a Rebecca, Bella era abituata come me a salire in alto fra le fresche fronde.

Quando arrivammo in cima mi sistemai sul mio ramo e aspettai che lei si sedesse vicino a me.

Guarda Bella... vedi quella collina con sopra quella chiesetta?” le indicai con il dito l'orizzonte

Si . Perché Edward?” mi chiese incuriosita.

Là dietro c'è l'agriturismo nel quale vi eravate trasferiti. E se invece guardi a Nord oltre i filari di vite e oltre le catene montuose che si vedono là in fondo, c'è la nostra casa e la nostra famiglia che ci aspetta” le spiegai indicandole la direzione.

Lei guardava l'orizzonte in silenzio persa nei suoi pensieri. Mentre il vento le scompigliava i capelli donandole un aria misteriosa e il suo profumo si spargeva tutto intorno a me.

A cosa stai pensando?” le chiesi chinandomi a baciarle la fronte.

Dimmi Edward, perché dici che è il tuo albero?” mi chiese accarezzandomi una guancia. Era curiosa. Lo era sempre stata e felice mi affrettai a risponderle. Volevo che mi capisse, che capisse quanto mi era mancata.

Perché quando ero libero dai miei impegni di Guardia venivo quassù per cercare un po' d'aria e per guardare dove sapevo che voi eravate... che c'eri tu ad aspettarmi” le dissi sorridendole.

Lei scosse la testa ridacchiando. “Il tuo luogo segreto” mi disse

Il mio angolo della speranza” ribattei accarezzandole la guancia “E ora sono qui con te” sussurrai abbassandomi a baciarla sulle labbra.

Ci hai mai portato Rebecca?” mi chiese evitando il mio bacio e lasciandomi disorientato.

Possibile che fosse gelosa fino a questo punto?

Annui “Si ma lei mi aspettava generalmente più in basso. Non le piaceva stare qua. Ci veniva solo per permettermi di salire. Solo un paio di volte è salita fin qui quando ero disperato... lei è venuta per confortarmi.    Ma con lei non ho mai fatto questo” le dissi prendendola per le braccia e facendola sedere su di me mentre mi chinavo a baciarla.

Stavolta non si ritrasse, anzi si appoggiò al mio petto e rispose al mio bacio languidamente. Un bacio lento, sensuale, dolce pieno di tutto l'amore che sentivamo entrambi.

E per favore smettila di pensare a lei. Il mio cuore è tuo” le dissi staccandomi da lei, con un finto tono autoritario.

Ne sei sicuro?” mi rispose seria appoggiando di nuovo le sue labbra sulle mie.

Di nuovo posai le mie labbra sulle sue conscio di non poter far altro per dimostrarle quanto l'amassi in quanto eravamo pienamente visibili dalle Guardie che passeggiavano nel cortile.

Edward, scendi ti devo parlare” la voce autoritaria di Demetri ruppe quel momento magico e sbuffando per l'interruzione scendemmo dall'albero.

Ero una Guardia ed ero tenuto ad ubbidire a un mio superiore... purtroppo.

Lui era sotto con affianco Rebecca e ci stavano aspettando.

Come Bella la vide le sfuggì un ringhio sommesso mentre mi stringeva un braccio come a sottolineare che ero suo.

Un sorriso allegro si dipinse invece sul viso di Rebecca che la guardava con i suoi occhi argentati come se volesse scrutarle l'animo.



Bella credo che sia giunto il momento per noi di parlarci e chiarire una volta per tutte alcune cosette” disse Rebecca prendendola per un braccio.

Vieni con me. Laggiù nessuno ci disturberà” concluse trascinandosi dietro il mio amore.

Bella si voltò verso di me preoccupata ed io feci per protestare quando Demetri mi zitti “Lasciale andare Edward. Anche noi dobbiamo parlare e Rebecca non ha alcuna intenzione di farle del male”



Mi voltai a guardarlo chiedendomi cosa mai volesse da me e perché aveva preteso che rimanessi a Volterra ancora tre giorni.

Non sapevo e non potevo immaginare il perché.

E la risposta alla mia domanda inespressa mi lasciò completamente sbalordito e in difficoltà.





Bella



Eravamo saliti sul suo albero. E ancora una volta mi chiesi come era stato possibile per lui vivere chiuso in quelle mura. Il suo unico conforto era guardare l'orizzonte e sentire il vento fra i capelli.

Rabbrividii mentre m'immaginavo la tortura morale alla quale era stato sottoposto in quei lunghi periodi.

Ma malgrado mi sentissi triste per lui il tarlo della gelosia bussò ancora una volta nella mia mente.

Lui sembrò spaesato e in imbarazzo dalla mia domanda ma la sua risposta piena di dolcezza e i suoi baci fugarono ancora una volta il dubbio dal mio cuore.

Lui era mio e Rebecca era meglio che girasse al largo da lui.

Quando lo chiamarono scendemmo subito. Era ancora una Guardia ed era tenuto ad obbedire agli ordini.

A fianco a Demetri c'era lei. La sua Rebecca... il suo... simbionte.

La creatura che aveva provato a rubargli il cuore e a trascinarlo via dalla sua famiglia e da me.

Un ringhio mi uscii dalle labbra.

L'odiavo. Lei era bellissima e misteriosa. I suoi colori così diversi da tutti gli altri gli conferivano un qualcosa di affascinate.

Così strinsi forte a me Edward. Lei doveva sapere che era mio.

E quando mi chiese di seguirla e mi prese per un braccio ebbi per un attimo paura di quella bellissima e pericolosissima Guardia.

Cosa mai poteva volere da me quella vampira???

E incerta e preoccupata la seguii chiedendomi ancora una volta quale rapporto la legava ad Edward e che cosa mai doveva dirmi di così importante e confidenziale da trascinarmi lontano dal mio amore.




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