venerdì 22 marzo 2013

Epilogo Trilogia


 Epilogo



Edward



Erano passati tre mesi dal nostro ritorno a casa e la nostra vita aveva ripreso a scorrere regolarmente e felicemente come se nulla fosse successo. Avevamo potuto iniziare finalmente il nostro per sempre.



Le paure e le ansie di questi lunghi anni erano sparite come nuvole al sole e solo il medaglione al mio collo ricordava quello che era successo.



Era pomeriggio tardi e presto il sole sarebbe calato dietro le montagne.

Gli ultimi raggi del sole brillavano sulla nostra pelle mentre io e Bella stavamo sdraiati sul prato davanti a casa a coccolarci.



Avrei potuto stare così ancora per ore quando un pensiero entrò con forza nella mia mente. Esso urlava ed io mi tirai su a sedere con gli occhi sbarrati.



Renesmee stava venendo verso di noi con un sorriso radioso sulle labbra ed io mi alzai in piedi rapidamente.

Che c'è Edward?? Dove stai andando?” mi chiese Bella stupita dalla mia reazione.

Credo che Renesmee voglia parlare da sola con te” le dissi sorridendole.

Ciao piccola mia... a dopo” sussurrai a quella che sarebbe rimasta per sempre la mia bambina e veloce mi allontanai.





Rapido raggiunsi la grande quercia che sovrastava il giardino e mi arrampicai fra i suoi rami.

Lì con il vento che sfiorava il mio viso mi misi a guardare l'orizzonte seduto comodamente fra le sue fronde accoglienti.

Quella era l'unica abitudine che mi ero portata dietro da Volterra.

Quando volevo stare solo o avevo bisogno di pensare mi arrampicavo fra quei rami annusando l'odore di bosco che il vento portava con se.

Era un modo semplice per sentirmi libero mentre la mia mente vagava serena.

Il mio sguardo si abbassò verso le due donne che amavo profondamente, e un sorriso beato spuntò sulle mie labbra, sapevo di cosa stavano parlando ... lo avevo letto nella mente di Nessi.



Un dolce profumo mi colpì e girando appena la testa sorrisi a mio padre che mi aveva raggiunto .



Eccoti qua. Volevo parlarti Edward” mi disse sedendosi sul ramo al mio fianco.

Annui appena invitandolo a proseguire con la testa mentre i miei occhi non si staccavano da loro.

Carlisle mi sorrise chiedendosi cosa stava succedendo poi tirò un sospiro e iniziò a parlarmi “Vedi Edward è da quando sei tornato che volevo dirtelo” iniziò con la voce insicura e nello stesso tempo solenne.

Mi girai a guardarlo non riuscivo a capire i suoi pensieri, erano ingarbugliati e in qualche modo strani. Ero stupito e curioso di sapere cosa mai gli stesse girando per la mente.

Quando ti ho trasformato ti ho condannato ad essere un ragazzo per sempre” continuò andando a toccare un tasto per me doloroso.

Ne ero consapevole. E tanti errori non li avrei commessi se fossi stato un uomo, ma ero un ragazzo, un eterno ragazzo destinato a non crescere mai. 
“Ma vedi sei riuscito a cambiare, a crescere, sei finalmente diventato un uomo” concluse sorridendomi beato.

Lo guardai stupito, continuavo a non capire.

Non mi credi vero?” mi chiese inclinando la testa e studiando la mia espressione che indicava il mio stupore e incredulità per le sue parole.

Gli sorrisi e scossi la testa, “No” dissi semplicemente.

Lo sai cosa distingue un ragazzo da un uomo?” mi chiese passandomi un braccio intorno alle spalle con fare protettivo e dolce.

La barba?” gli chiesi ironico sorridendogli a mia volta. Non avevo proprio idea di quello di cui stesse parlando.

Lui si mise a ridere “In questo caso metà della popolazione della terra non invecchierebbe mai” sorrise dandomi un buffetto sulla testa “No Edward.” proseguì riprendendo il tono serio “E' che gli uomini adulti sono capaci di non pensare solo a se stessi ma sono in grado di pensare agli altri, di prendersi delle responsabilità all'interno della comunità. E tu a Volterra hai fatto questo. Ti sei caricato sulle spalle il peso di condurre le Guardie in battaglia, di occuparti di loro e di guidarle nel cambiare Volterra. E lì hai compiuto la tua trasformazione. Hai sofferto per ottenere questo ma solo tramite la tua sofferenza sei potuto maturare. Solo tramite la sofferenza hai conquistato il loro rispetto e ti sei elevato al di sopra di loro. Adesso nei tuoi occhi c'è una sicurezza che prima non c'era ... ora finalmente sei diventato uomo.

Ora finalmente sei cosciente che in ognuno di noi non esiste il bianco o il nero ma solo il grigio.

Ora finalmente hai capito cosa sei e quale è il tuo posto e hai trovato te stesso e la tua pace” terminò facendomi una carezza sulla testa.



Un silenzio carico di aspettativa scese fra di noi mentre stavo assorbendo e valutando le sue parole.

Poi con un sorriso beato sul volto tirai un sospiro e gli dissi guardando Bella e Nessi teneramente abbracciate. “Era ora ... visto che sto per diventare nonno”

Lui si voltò a guardarmi con la bocca spalancata “Nessi ...” non concluse la frase.

Si. Aspetta un bambino da Jacob. Lo ha appena detto a sua mamma” gli spiegai raggiante indicandole.

Ma è meraviglioso!!! Diventerò bis-nonno. Devo dirlo subito ad Esme” disse precipitandosi di sotto.



Nessi !!!” l'urlo di Alice ruppe la quiete del pomeriggio, la nostra veggente doveva aver visto il lieto annuncio.

Con un sorriso mi accinsi a scendere dovevo andare ad abbracciare la mia bambina. Le avevo lasciato la gioia di comunicarlo alla madre da sola ma adesso dovevo andare a farle i miei complimenti.

Sarei diventato nonno.



E un sorriso raggiante si apri sul mio volto mentre ripensavo alle parole di mio padre.

In qualche modo ero cresciuto, ero diventato un uomo e Volterra aveva operato questo miracolo.

Tutta la sofferenza patita non era stata vana.

Aveva ragione me lo sentivo nel cuore, me ne accorgevo da come avevo finalmente accettato me stesso, il mio essere vampiro e il mondo intorno a me e di come ero diventato consapevole delle mie capacità e della mia forza.

E quando scesi per terra e alzai gli occhi al cielo e vidi le nuvole grigie ricoprire il sole, sorrisi felice.

Sapevo che presto il sole sarebbe uscito allontanando le nuvole in un alternanza infinita.

Temporale e sereno si scontravano e lottavano perennemente ma nessuno dei due avrebbe mai vinto perché entrambi convivevano nel cielo così come nel mio cuore convivevano finalmente in pace l' uomo e il vampiro.



Le Nuvole e il sole, il bianco e il nero, il bene e il male, l'uomo e il vampiro ... la battaglia infinita della vita che non si sarebbe mai fermata e avrebbe proseguito indisturbata ed eterna per sempre anche oltre la mia vita … ma ora finalmente avevo capito ed ero pronto ad accettarmi per quello che ero, per quello che avevo fatto e a combattere per me stesso e per chi amavo senza più paura e cosciente della mia forza e delle mie debolezze.



Il vampiro dagli occhi gialli Edward Cullen, Capitano dei Volturi.





Fine? No la storia continua...





Centinaia di anni dopo...



Stai scherzando, giusto? Non può essere vero! Mi hanno detto che è solo una leggenda la storia che si tramanda qui a Volterra sul Vampiro dagli Occhi Gialli” affermò stupita la neonata Solange al suo istruttore.

Già qualcuno ormai la definisce leggenda ma ti posso assicurare che questa è una storia vera. Quel vampiro capace di conquistare il cuore di tutti è esistito veramente... ed io ...ero suo amico” e nella voce incrinata dall'emozione di Ilmi c'era un orgoglio mai sentito prima.



Leggenda veniva ormai definita la storia di Edward … ma i vecchi della razza sapevano che quella non era fantasia ma realtà.



Lui infatti non solo era esistito realmente ma, malgrado non avesse più rimesso piede a Volterra, stava continuando a vivere la sua immortalità come aveva sempre desiderato, fra gli uomini , circondato dalla sua famiglia e dalla donna che amava teneramente.



E come tutti i grandi eventi, la sua storia, la storia del Vampiro Triste dagli occhi Gialli, era stata tramandata nel tempo, poiché la sua venuta aveva segnato un capitolo triste e grandioso nella storia della potente Volterra e in quella di tutta la razza dei vampiri.



FINE de “La trilogia delle Nuvole” di Pulla



Grazie a tutti per essere arrivati fin qua ♥ ♥

 

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